La difficile situazione in cui versano le scuole dell’infanzia paritarie anche in provincia di Treviso è stata oggetto del colloquio di oltre un’ora che abbiamo avuto ieri con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che, prima di partecipare al festival dell’innovazione scolastica a Valdobbiadene, ha accettato l’invito della nostra Presidente, Simonetta Rubinato, a visitare la scuola dell’infanzia Asilosanvito, una delle sei materne paritarie Fism del comune, dove è stato accolto dal Cda, dalle dipendenti e dai bambini frequentanti il centro estivo, presenti anche il sindaco Luciano Fregonese e l’assessore regionale Elena Donazzan. Con il presidente di Fism Veneto, Stefano Cecchin, abbiamo rappresentato la realtà delle scuole associate, oltre 900 in Veneto di cui 200 in provincia di Treviso, e illustrato le grosse problematiche che stanno vivendo, consegnandogli anche un dossier. Il sindaco Fregonese ha ricordato inoltre come queste scuole rappresentino per i piccoli paesi anche un presidio di aggregazione sociale fondamentale per il territorio.
L’incontro è nato dalla lettera inviata da Rubinato al ministro a luglio per denunciare la discriminazione subita dagli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia paritarie (il 70% nella nostra provincia, oltre 13mila bambini) che sono stati esclusi dai benefici degli investimenti previsti dal bando nazionale fondi #Pon per progetti su ambienti didattici innovativi. Il ministro, anche se ormai al termine del suo incarico, si è impegnato a verificare la possibilità di reperire ulteriori risorse da destinare ad un nuovo bando per sanare questa ingiustizia.
Nel colloquio abbiamo anche denunciato l’insostenibilità dei rincari dei costi energetici, dell’inflazione e del (dovuto) aumento della spesa del personale sui bilanci delle materne paritarie, almeno 60 euro al mese a bambino che non possono essere scaricati sulle rette pagate dalle famiglie, quando lo Stato contribuisce con solo 700 euro l’anno al costo del servizio pubblico garantito dalle nostre scuole a fronte di una spesa di 6.873,99 euro a bambino nella scuola dell’infanzia statale. Un tema, quello dell’emergenza bollette, che il ministro si è impegnato a sottoporre al premier Draghi in vista del nuovo decreto Aiuti già annunciato. Ma ha anche sottolineato che sottoporrà al ministro dell’istruzione che gli subentrerà dopo le elezioni il nostro dossier.
Infine abbiamo sottolineato al ministro come la specificità del Veneto, regione in cui l’offerta formativa 3-6 anni è assicurata in larghissima maggioranza dal sistema delle scuole paritarie (il 64%), deve trovare riconoscimento anche sul piano normativo attraverso il riconoscimento della competenza primaria alla Regione sul sistema integrato 0-6 attraverso l’#autonomiadifferenziata prevista in Costituzione, per garantire finalmente alle famiglie la parità e quindi la gratuità della frequenza di tutti i bambini e le bambine alla scuola dell’infanzia. “Credo – ha detto il ministro Bianchi ricordando anche la grave crisi demografica in atto che impone di investire sui servizi all’infanzia – che sia giusto e vada garantita la possibilità dei diversi territori di potersi esprimere sulla base di quanto possono fare”.