Rassegna stampa del 29.09.2025 – Oggi Treviso

La scuola paritaria Fism laboratorio di dialogo tra religioni e culture

Riuniti a Santa Lucia di Piave oltre 900 insegnanti degli asili paritari della Fism trevigiana

Il vescovo Riccardo Battocchio

SANTA LUICIA – Nonostante il calo demografico che lascia posti liberi nelle scuole statali dell’infanzia a Treviso, cresce il numero delle famiglie straniere che scelgono gli asili paritari della Fism, attratte da un progetto di educazione integrale e dalla forte identità cristiana delle scuole. La presidente Simonetta Rubinato evidenzia come l’aumento della presenza di bambini stranieri imponga un impegno crescente per rispondere adeguatamente alla realtà multiculturale senza rinunciare alla tradizione educativa. Il tema di culture e religioni è stato al centro del 52° convegno di studio promosso dalla Fism Trevigiana, svolto nella filanda di Santa Lucia di Piave, con la partecipazione di circa 900 insegnanti e numerose autorità locali e regionali.

Tra i presenti il sindaco di Treviso Fiorenzo Fantinel, l’onorevole Marina Marchetto Aliprandi, il vescovo di Vittorio Veneto mons. Riccardo Battocchio e la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella. Il vescovo ha sottolineato l’importanza di condividere il messaggio cristiano attraverso il dialogo con persone di qualsiasi fede, mentre Sardella ha richiamato la necessità di cooperazione tra scuole paritarie e statali per promuovere inclusione e integrazione. Nel nuovo anno scolastico le scuole Fism contano 15.007 iscritti tra nidi, sezioni primavera e infanzia, di cui 1.693 stranieri, rappresentando una quota superiore all’11%. Alcuni comuni come Cornuda, Mansuè e San Paolo di Piave superano il 30% di bambini stranieri. La composizione religiosa degli alunni vede il 46% legato al cristianesimo (diviso tra cattolici e ortodossi), il 34% all’Islam e presenze più ridotte di induisti, buddisti e Testimoni di Geova.

Secondo don Mario Della Giovanna, assistente ecclesiastico Fism, Treviso è un laboratorio artigianale per l’interculturalità e l’interreligiosità, in cui la scuola ha il ruolo di promuovere l’integrazione e la conoscenza reciproca, anche affrontando temi come le differenze religiose senza eluderli. Apprezzata anche la testimonianza di don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, che ha evidenziato come il dialogo sia parte essenziale della missione cristiana e rappresenti un’opportunità reale di crescita per le scuole cattoliche. Il caso dell’asilo di Ponte della Priula costituisce così un modello di successo e di riferimento per le pratiche di accoglienza e scambio culturale nel territorio.

Fonte: OggiTreviso